In uscita dal Porto

Tenersi sul lato destro del canale di entrata/uscita delimitato dai gavitelli alla velocità minima per non creare moto ondoso.

Procedere ai seguenti controlli nell’ordine suggerito:

Nei giorni seguenti ai più intensi temporali, questo è quello in cui ci si può imbattere, si consiglia quindi una particolare attenzione e ancor più cauta navigazione. Non lasciatevi mai sorprendere, il meteo può cambiare repentinamente, alle primissime avvisaglie di rischio di temporale rientrate in porto o cercate un riparo sicuro.

La profondità delle acque del lago d'Iseo in generale non agevolano l'utilizzo dell'ancora, se non nella sua porzione più meridionale, la carta nautica e l'ecoscandaglio a bordo sono un buon aiuto per individuare velocemente il punto più adatto per calare l'ancora. Le nostre barche sono dotate di cima e catena sufficienti per ancorare fino ad un massimo di 10/12 mt di profondità, filare la catena e la cima sulla ruota del musone facendole lavorare, il rapporto minimo tra profondità dell’acqua in quel punto e lunghezza cima/catena non deve essere mai inferiore di 1/3, questo evita di spedare e quindi trovarsi con la barca che venga spostata chissà dove a causa della perdita di "mordente". Per fissare la cima eseguire il nodo sulla galloccia come nella sequenza fotografica e dopo aver preso due o tre riferimenti visivi sulla costa, si può avere presto conferma se l'ancora abbia fatto testa e l'ancoraggio sia ben riuscito. Quando pronti a ripartire, prima di salpare l’ancora è bene avviare prima il motore per essere già nella possibilità di governare il natante.